Aumentare il numero di appelli garantirebbe una miglior organizzazione dello studio e dei propri esami, potendo studiare in funzione dell’esame e non in funzione della data
Gli studentз di ICAT e AUIC hanno a disposizione 6 appelli, uno in più degli studentз di ingegneria e design. Quindi avere 6 appelli al Poli è possibile!
Moltissime altre università hanno più di 5 appelli, la maggior parte ne ha 7 e altre addirittura di più! Oltretutto la Carta dei Diritti e dei Doveri degli studenti approvata dal MUR nel 2011 stabilisce 7 come il numero minimi di appelli annui!
Avere 5 appelli d’esame all’anno non è abbastanza per moltissimi studenti e studentesse, che spesso arrivano a dover ritardare il proprio percorso di studi.
I motivi per cui non possono bastare sono molteplici: da una mancanza di organizzazione a problemi di salute, per lavoro o altri impegni o in generale un insieme di fattori personali non prevedibili e non riteniamo giusto che per questo una persona debba essere ulteriormente sfavorita, anche perché ritardare la propria laurea comporta un aumento delle tasse universitarie, oltre che a situazioni di disagio psicologico, specialmente in un ambiente particolarmente competitivo come il nostro.
Avere più date in cui poter sostenere l’esame porterebbe ad una maggior organizzazione e una regolazione più serena del proprio programma di studi, e quindi al miglioramento della condizione didattica e soprattutto psicologica degli studenti del Politecnico.
La regolamentazione degli appelli dipende dalle singole Scuole del Poli (3I, AUIC, Design e ICAT), e non c’è mai stata una definizione univoca, portando a diverse condizioni.
Se prendiamo in considerazione le 3 sessioni d’esame annue (chiamando Sessione 1 quella che segue l’erogazione del corso, Sessione 2 la sessione estiva o invernale che precede il corso e Sessione 3 la sessione autunnale (che inizia ad agosto e finisce a settembre), la composizione degli appelli è la seguente:
Sessione 1
Sessione 2
Sessione 3
2
2
1
2
2
1
2
2
2
3
2
1
Totale
Incredibile vero? Te l’aspettavi che nella nostra stessa università ci fossero studentз con un sistema e un numero di appelli diverso? Non sarebbe equo garantire almeno 6 appelli a tuttз?
Ma non è sempre stato così: la scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione fino a qualche anno fa aveva 6 appelli, prima ancora 4 e in tempi meno recenti ne aveva molti di più (nello stesso periodo in cui i vostri docenti di oggi andavano al poli!).
Pensiamo che già con un appello in più (6) nelle scuole di ingegneria e design si potrebbe rimodulare il calendario delle sessioni, dando la possibilità di sostenere durante la pausa didattica già prevista per i parziali di novembre un appello di “recupero” per i corsi del secondo semestre e, analogamente, ad aprile per quelli del primo semestre.
Invece con 7 appelli d’esame annui (come già accade nelle altre università pubbliche milanesi) sia la sessione estiva che la sessione invernale avrebbero 3 appelli ciascuna, dando un’ulteriore possibilità di passare l’esame senza aspettare la sessione successiva. Inoltre, in questo modo si potrebbe comunque preservare la distanza minima di due settimane tra un appello e l’altro.
Avere un appello in più inoltre aiuterebbe tutti gli studenti e studentesse che ogni anno si ritrovano con appelli concomitanti. Come proposta porteremo anche l’abolizione del riprovato (il cosiddetto “salto d’appello”) in modo da garantire che i 6 appelli siano effettivi per tutti e non che, per decisioni arbitrarie, possano diventare 5 o addirittura 4 e l’introduzione di una calendarizzazione automatizzata degli appelli, dato che ad oggi viene ancora fatta a mano, rendendo appunto più gestibile un maggior numero di appelli ed evitando sovrapposizioni dovute semplicemente a distrazioni o errori umani.
Assolutamente sì! Fino a qualche anno fa pure al Poli c’erano 6 appelli annui, inoltre molte università in Italia garantiscono agli studenti almeno 7 appelli annui e un appello straordinario per gli studenti fuoricorso, grazie all’adozione della Carta dei diritti e dei doveri degli studenti approvata nel 2011 dal Ministero dell’Università e della Ricerca su richiesta del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari. Vorremmo che anche il Poli si adeguasse a questa carta aumentando così gli appelli minimi da 5 a 7.
Tra queste alcuni esempi sono le università di Bologna e Modena e Reggio Emilia con 6 appelli, Pisa, Padova e L’Aquila con 7 e Ferrara con addirittura 8. Al Politecnico di Torino, invece, gli appelli sono solo 4 ma, dopo le richieste della rappresentanza studentesca, si è avviata una sperimentazione per aumentarli a 5: a dimostrazione che cambiare è sempre possibile!