Molestie in università
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Molestie in università
MAI PIÙ ZITTƏ, MAI PIÙ SOLƏ
L’università dovrebbe essere uno spazio sicuro e accogliente per tuttɜ. Ci siamo chiestɜ se è effettivamente così: al Politecnico di Milano hanno luogo episodi di molestia, violenza e/o discriminazione?
Il Politecnico è stato a lungo uno spazio accessibile a soli uomini e, ancora oggi, si percepisce una mancanza di impegno effettivo nel renderlo veramente accessibile a tuttɜ in egual modo.
Abbiamo realizzato il seguente questionario per dare luce alla situazione e poter intervenire di conseguenza.
PERCHÉ LO FACCIAMO?
Nel novembre 2023, durante un’assemblea aperta sulla violenza di genere, ci siamo resɜ conto che al Politecnico di Milano raramente si parla di molestie. Nacque così il desiderio di provare a capire quale effettivamente fosse la situazione nel nostro ateneo. Viviamo nell’ambiente universitario gran parte delle nostre giornate e pretendiamo che esso sia uno spazio sicuro: il luogo del sapere non può lasciare adito a comportamenti sessualizzanti, discriminatori e violenti.
Raccogliere le testimonianze di altrɜ studentɜ vuole essere un modo per capire l’entità del fenomeno, dare voce a una situazione di disagio e collettivizzarla con altre persone.
Avere dei dati alla mano ci permette di indicare chiaramente problemi e carenze agli uffici competenti, avanzando proposte concrete.
Inoltre, vogliamo che tutte le persone che hanno subito violenza e compilano il questionario si sentano ascoltate. Per questo ci dedichiamo nella diffusione e ci impegniamo a venire in contro alla comunità studentesca il più possibile nelle future attività legate al tema , sensibilizzando e proseguendo le attività di confronto a riguardo.
SITUAZIONE ATTUALE
Il contesto del Politecnico di Milano si caratterizza per la sua ricca diversità, con studentɜ provenienti da sfondi culturali, etnie e identità di genere diverse che collaborano e crescono professionalmente insieme. Tuttavia, come in molte istituzioni accademiche, le questioni legate al genere e alle molestie richiedono un’attenzione costante per garantire un ambiente accogliente e sicuro per tuttɜ lɜ studentɜ.
Nonostante il Politecnico abbia avviato campagne di sensibilizzazione e programmi educativi per promuovere l’inclusione e massimizzare la diversità, testimonianze recenti hanno evidenziato episodi preoccupanti di violenza verbale, psicologica e fisica da parte di professori e colleghi, sia durante le lezioni che durante gli esami. Questi comportamenti hanno avuto un impatto negativo sul benessere psicologico e sul rendimento accademico delle studentessə, moltɜ dellɜ quali si sentono impotenti e non sanno come reagire senza subire ritorsioni.
L’analisi dei dati raccolti dalla Commissione Esperienza Studente ha rivelato che le studentesse sono notevolmente più restie a partecipare attivamente durante le lezioni rispetto ai loro colleghi maschi. Inoltre, si è constatato che gli sforzi del Politecnico per promuovere l’inclusione spesso si concentrano sulla preparazione delle persone considerate “meno incluse” ad adattarsi agli ambienti accademici prevalentemente maschili, come evidenziato in alcuni seminari organizzati dal politecnico. Inoltre in diverse occasioni tali incontri sembravano essere orientati principalmente a migliorare la produttività aziendale piuttosto che a fornire una formazione autentica e sincera sui temi dell’inclusione.
COME LO FACCIAMO?
Il sondaggio è stato ideato con particolare attenzione all’anonimato dellɜ studentɜ, vista la sensibilità delle tematiche trattate.
Abbiamo scelto di utilizzare la piattaforma di Microsoft Forms per limitare le risposte al sondaggio a solo chi appartiene all’ateneo e focalizzare l’attenzione sul nostro ambiente universitario. Questo requisito di accesso non impedisce l’anonimato, infatti l’identità di chi accede non viene registrata.
I PROSSIMI PASSI?
Vogliamo un Politecnico che sappia dotarsi di strutture accessibili e funzionali e figure con formazione specificatamente idonea a prevenire, contrastare e affrontare situazioni di discriminazione, molestia e violenza. I risultati del sondaggio saranno fondamentali per rispondere alle reali necessità della popolazione di ateneo. A priori, riteniamo che debbano essere garantiti una serie di aspetti.
In primo luogo auspichiamo una comunicazione più chiara e diffusa dei servizi di cui il Politecnico già si dota per contrastare situazioni di questo tipo. La Consigliera di fiducia, il servizio Polipsi, il Comitato Unico di Garanzia, il Difensore degli studenti, lo sportello stalking e qualsiasi altra figura istituzionale non possono avere solo un ruolo marginale e noto a pochɜ: devono essere strumenti sotto gli occhi di tuttɜ e facilmente fruibili.
La formazione delle figure presenti in questi organi deve essere specifica rispetto alla discriminazione basata su aspetti identitari dell’individuo, dal genere all’orientamento sessuale, alla provenienza geografica.
Vogliamo che vengano predisposti dei programmi di formazione indirizzati a tutto il personale del Politecnico, dai docenti al personale tecnico-amministrativo. Tali programmi devono riferire attenzione anche all’uso di un linguaggio idoneo, rispettoso e inclusivo, e agli atteggiamenti che non dimostrano rispetto verso l’identità, l’intelletto e il corpo delle altre persone.
Infine, è necessario che vengano predisposti dei percorsi di fuoriuscita dagli abusi, anche attraverso l’istituzione di uno sportello interno all’ateneo che funzioni come un vero e proprio centro antiviolenza (CAV), con un personale idoneamente formato.
I programmi di sensibilizzazione di Ateneo su tematiche di inclusività e contrasto di discriminazioni e violenze devono avere l’obiettivo di formare sinceramente chi vi partecipa come cittadinǝ rispettosǝ e non violentǝ nei confronti di tutte le soggettività, e non partendo dal presupposto che inclusività e pari opportunità vanno garantite primariamente per creare un clima di maggiore produttività.
Oltre a quanto già presente, è fondamentale istituire degli strumenti che monitorino periodicamente la situazione degli “abitanti” del Politecnico rispetto alle tematiche di molestie e violenze. In particolare, a partire dal formato di indagine di clima già esistente sarebbe opportuno indagare in maniera più indirizzata il tema delle violenze e di comportamenti discriminatori e molestie.
MI SERVONO SUPPORTO E ASCOLTO: CHI POSSO CONTATTARE?
- Se hai vissuto una situazione di violenza, molestia o discriminazione e hai bisogno di aiuto, supporto o semplicemente di essere ascoltatə puoi contattarci via mail studentiindipendenti@gmail.com oppure su Instagram @studenti.indipendenti.polimi in modo da spiegarci meglio la situazione, trovare una soluzione insieme e venire in aiuto.
- Se hai bisogno di aiuto puoi rivolgerti alla Consigliera di Fiducia del nostro ateneo, il cui ruolo è fornire consulenza e assistenza a chi denuncia di essere vittima di discriminazione, mobbing, molestie sessuali, molestie morali e psicologiche. La Consigliera di Fiducia di Ateneo è l’avvocata Ilaria Li Vigni (consiglieradifiducia@polimi.it).
- I riferimenti e i contatti degli organi di ateneo già esistenti in materia di inclusività e contrasto delle discriminazioni sono disponibili su questa pagina del sito ufficiale del Politecnico, spiegati e differenziati per il loro ruolo.
- In qualsiasi situazione di necessità per molestie, violenze e stalking, per avere aiuto o anche solo un consiglio chiama il 1522 oppure chatta direttamente con una operatrice sul sito www.1522.eu o via app. Si tratta del servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dotato di operatrici specializzate.
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Se queste tematiche ti interessano o ti toccano particolarmente e vorresti confrontarti con qualcunǝ a riguardo, in particolare a partire dal contesto attuale al Politecnico, lasciaci un tuo contatto compilando questo form per parlarne insieme davanti a un caffè!
Aiutaci a contrastare le discriminazioni in università e a creare uno spazio sicuro e accessibile a tuttɜ.